Ho iniziato il nuovo anno con un pieno di natura. Il primo gennaio nella Riserva naturale di Macchiatonda, alle porte di Roma. Nonostante la temperatura fosse molto rigida e avesse trasformato in una lastra di ghiaccio la distesa d’acqua dei piccoli bacini retrodunali, Macchiatonda ancora una volta non ha deluso. C’erano molte anatre in mare (fischioni, alzavole e canapiglie) , in compagnia di svassi maggiori e di dieci volpoche, e poi due poiane, il gheppio,le pavoncelle nei prati.
E’ straordinario trovare a poca distanza da Roma un comprensorio così ampio e pulito, senza tralicci e brutti edifici: il litorale si presentava come un museo all’aperto, con una spettacolare collezione di conchiglie fra le quali non potevano mancare le cipree.
Il due e il tre gennaio invece in Maremma, fra Orbetello, la Feniglia e il lago di Burano, che Fabio manda avanti con straordinaria energia e competenza, giovandosi anche dell’esperienza di Gigi.
Sulla diga di Orbetello ho ripreso questi piovanelli pancianera, su un ammasso di zostere che formano il tipico prato marino della laguna.Erano molto confidenti: nel passato riuscire a vedere questi animali a 5 o 6 metri di distanza era quasi impensabile. C’erano anche altri appassionati che osservavano e fotografavano gli uccelli e anche questa era una scena impensabile trenta anni fa.
Nel lago di Burano moriglioni in gran numero, ma anche l’aquila anatraia maggiore, i falchi di palude, lo sparviero (che ha catturato, praticamente sotto i nostri occhi, una tortora dal collare).
Spero di tenere questo ritmo e soprattutto di conservare, ormai dopo 45 anni di birdwatching, lo stesso entusiasmo di quando su un piccolo taccuino trasferivo le mie osservazioni e segnavo tutto quanto capitava sotto i miei sguardi.
Ecco una pagina del 1972 in cui racconto di una osservazione misteriosa di un uccellino che, a giudicare dalle caratteristiche e dal comportamento, doveva essere un luì piccolo.
Buon 2015 a tutti gli amici della Natura
Francesco Petretti