SMOG, E SICCITA’

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SMOG, E SICCITA’

Si è chiuso  un anno ancora più anomalo degli altri, dal punto di vista climatico. Si è chiuso  con una lunghissima alta pressione che per più di un mese ha bloccato l’aria sulla nostra penisola e sui nostri mari facendo salire a livelli drammatici la concentrazione delle sostanze inquinanti, in particolare delle polveri sottili che, a dispetto dei filtri naturali rappresentati dalle nostre vie respiratorie superiori, scendono implacabili fino alle parti più delicate di bronchi e polmoni.

Un fatto nocivo per la salute di tutti, soprattutto di chi vive e lavora nelle città dove la situazione è amplificata  dai gas di scarico delle auto, dalla concentrazione di impianti di riscaldamento, dalla vita di migliaia di persone strette le une  alle altre.

Serviranno a  qualcosa le misure adottate, la più saggia delle quali mi sembra la riduzione della temperatura in locali spesso surriscaldati , ma la situazione sarà risolta ancora una volta dalla natura che spazzerà, con venti e piogge, quest’aria ormai mefitica e restituirà varietà alle condizioni meteo bloccate da troppo tempo.

Ma soprattutto porterà la pioggia.

Abbiamo parlato spesso, e quasi solo, degli effetti nocivi dello smog sulla salute umana, qualcuno, in rappresentanza della categoria degli agricoltori, ha parlato dei danni ai campi, ma chi ha speso una parola per dire cosa significa per boschi e  prati, laghi e paludi, fiumi e montagne l’assenza di precipitazioni nel periodo che dovrebbe essere il più piovoso dell’anno?

Speriamo che qualcosa succeda presto: è drammatica la scarsità di acqua che si percepisce camminando in boschi e prati: la terra è arsa, il terriccio dei boschi scricchiola sotto i piedi, fiumi , torrenti e  laghi sono ai minimi storici, quasi di magra estiva.

Se tutto ciò fosse avvenuto d’estate sarebbe stata una vera tragedia, ma , credetemi, il problema c’è, anche se le temperature di notte scendono sotto lo zero.

Comunque Buon Anno e  che il 2016 sia migliore del 2015, per tutti! E che ci porti ancora la gioia del volo delle rondini e dei rondoni, della fioritura dei bucaneve e dei papaveri.

 

Francesco Petretti 

 

 

 

 

 

 

 

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