Raffaello e Roberto mi avevano scritto nei giorni scorsi per raccontarmi che nel Tevere, subito a nord di Roma, i pesci, in particolare le cheppie, non possono risalire la corrente del fiume a causa di una diga. Hanno così salvato una decina di esemplari di grandi dimensioni e li hanno liberati subito a monte, per consentire loro di spostarsi più in alto.
Il problema c’è, è vero, e sta causando la scomparsa di molti pesci anadromi (che risalgono il fiume per riprodursi, come la cheppia) o catadromi (che lo discendono, come l’anguilla) .
In alcune regioni italiane ( per esempio l’Emilia Romagna) vengono assicurate a lato delle dighe piccoli canali artificiali che i pesci possono percorrere per superare lo sbarramento. Se vogliamo salvare l’ittiofauna italiana, fortemente minacciata, questo è un intervento che andrebbe previsto ovunque.
Grazie a Roberto e a Raffaello per la segnalazione. (FP)