Piatta, praticamente disabitata poiché vi sono un milione e trecentomila abitanti ( quanto quelli di qualche quartiere di Roma) , servita da un ottimo reticolo di strade che attraversano brughiere, costeggiano la riva del mar Baltico e penetrano nella taiga, l’Estonia è un paese accogliente con guest house che permettono un soggiorno economico e confortevole.
Così sono andato anche io, nel mese di giugno, quello delle giornate lunghissime che non finiscono mai, con l’obiettivo di vedere, fotografare e filmare uccelli del grande nord e soprattutto grandi animali.
I naturalisti di Estonian Nature Tours mi avevano promesso un incontro ravvicinato con l’orso.
E così è stato.
Alle sette di sera, in una bella giornata serena e luminosa, dopo aver attraversato a piedi un bosco di pini, abeti e betulle per circa un chilometro, su un comodo sentiero pianeggiante, sono stato “ alloggiato” in una casetta di legno, munita di finestrelle sul davanti e di una serie di letti a castello sul retro: la consegna “restare lì dentro fino all’indomani mattina, non parlare, non fare rumore”.
Davanti alle finestrelle, ben realizzate per l’impiego di treppiede e teleobbiettivo, si estende una radura con grandi alberi ben distanziati ed è qui che l’orso viene attirato con qualche offerta di cibo. Ma non è il solo a profittarne: per primi sono arrivati volpi e cani procioni, buffi e irascibili animali, molto fotogenici, che sembrano un po’ procioni, in realtà sono parenti del lupo e della volpe.
All’improvviso volpi e cani procioni si sono dileguati, è calato un grande silenzio: in un angolo, non me ne ero accorto, parzialmente coperto da un tronco, un gigantesco maschio di orso bruno stava studiando la situazione. Poi è avanzato, fermandosi ogni tanto a raccogliere odori levando il muso in alto: era a meno di trenta metri di distanza, con la telecamera e un teleobbiettivo da 300 mm riempiva completamente il fotogramma.
Ha raggiunto il cibo, nascosto sotto un tronco: con un solo colpo di zampa ha spostato l’ostacolo e ha iniziato a mangiare, fermandosi ogni tanto per puntare gli occhi verso il capanno.
Inutile dire che nessuno ha chiuso occhio quella notte: andato via l’orso sono tornati i cani procioni, poi è venuto un secondo orso e al mattino era tutto un via vai di uccelli che cercavano qualcosa da mangiare.
1 Commento
Giovanni
Dottor Petretti, da anni apprezzo la Sua professionalità per il modo semplice e comprensibile della Sua comunicativa. Mi piace anche il modo che ha di affrontare le questioni delicate inerenti la flora, la fauna ed i delicati equilibri dell’ambiente: senza sciovinismo e senza l’antipatico spirito di propaganda che spesso è l’unico propulsore di altri veri e/o sedicenti ecologisti.
La viva simpatia verso di Lei accrebbe in modo esponenziale quando fu rivelato che Lei è tifoso della S.S.Lazio, come me.
Con questo articolo sull’Estonia il Suo rango passa da mille a un miliardo sopra lo zero… Grazie!
Complimenti e vivissimi auguri per tutto da un Laziale che vive in Provincia di Mantova ed è felicissimamente sposato con una donna estone.