lodolaio biancone e nibbio reale fotografati in modo magistrale da Roberto Ragno
Per 67 giorni, dai primi di marzo alla fine di maggio, la mia giornata è iniziata con il messaggio email di Michele Cento e collaboratori, dislocati sullo stretto di Messina per osservare gli uccelli migratori. Il messaggio arrivava a mezzanotte e faceva il riepilogo di quanto osservato nella giornata appena conclusa. Eccone uno:
” Oggi 2 maggio 49° giorno di monitoraggio della migrazione dei rapaci allo Stretto di Messina per conto della LIPU. Andrea Corso ed io abbiamo complessivamente contato, da due diverse postazioni sui Monti Peloritani (Messina):
2068+1968 Falchi pecchiaioli
10+7 Nibbi bruni
35+3 Falchi di palude
2 Albanelle minori
2 Albanelle indeterminate
1 Poiana
1 Falco della Regina
3 Lodolai
1 Falco cuculo
1 Gheppio
4 Gheppi/Grillai
1 Falco indeterminato
Inoltre:
1 Cicogna nera in migrazione
…
Meteo ancora bruttino e gran parte del giorno chiusi in auto nella nuvola e sotto la pioggia. Flusso di migratori però pressoché continuo, anche tra/dentro le nuvole e durante la pioggia. Più in basso sono stati contati circa 5000-6000 rapaci. “
Cliccando sul video rotte riepilogo 2, si possono osservare , rappresentate in modo assai sintetico, le tre principali vie di migrazione seguite dai grandi veleggiatori (uccelli rapaci e cicogne) per spostarsi dall’Africa all’Europa.
La rotta di Gibilterra, a Ovest, è la preferita da molte cicogne bianche, nibbi, aquile minori e dai bianconi che arrivano poi a popolare anche l’Italia, la rotta del Bosfro, a Est, interessa non solo cicogne bianche, ma anche molte poiane delle steppe, nibbi, aquile anatraie, falchi cuculi, albanelle, la rotta Capo Bon – Sicilia – Stretto di Messina è invece la nostra rotta, quella percorsa da falchi di palude , grillai, nibbi bruni e soprattutto da falchi pecchiaioli.
Anche quest’anno questo gruppo di ornitologi che definire “stoici” sarebbe riduttivo, ha presidiato i monti Peloritani in Sicilia per registrare meticolosamente, occhi al cielo e binocolo al collo, il passaggio dei migratori per 67 giorni consecutivi. Un impegno enorme che Michele Cento, Francesco Adragna e Andrea Corso insieme a tanti altri collaboratori anche stranieri hanno portato avanti, sulle tracce dell’impegno storico di Anna Giordano che negli anni Ottanta si battè, con la Lipu, per fermare la strage illegale dei rapaci di passaggio in quella zona così vitale per il popolamento europeo di falchi, aquile, nibbi e cicogne.
I loro dati sono fondamentali perché permettono di avere il polso della situazione del popolamento di rapaci e cicogne in mezza Europa e io spero nel prossimo anno di fare loro visita, certo non per 67 giorni ! (Francesco Petretti)